- Ma contro le asprezze del cammino gioverà più di ogni scienza il coraggio dei poveri, "fatto di un po' di gioconda spensieratezza e di molta rassegnazione"; gioverà, sopra tutto, la semplice filosofia degli umili, che si compendia in una parola: contentarsi.
La scienza della vita è tutta lì; ed un mio saggio amico, un vecchio contadino casentinese, me lo disse un giorno in versi:
Chi si contenta gode...
e qualche volta stenta.
Ma stenta sempre men chi si contenta.
Chi trova la gioia, la bellezza, la poesia nelle cose che ha da presso, nelle umili cose che sono a portata della mano, possiede il secreto della serenità, che è pure sovente il secreto della bontà. Un poeta vero, un poeta nostro, Giovanni Pascoli, lo dice: "Or dunque intenso è il sentimento poetico di chi trova la poesia in ciò che lo circonda, e in ciò che altri soglia spregiare, non di chi non la trova lì e deve fare sforzi per cercarla altrove. E sommamente benefico è tale sentimento, che pone un soave e leggero freno all'instancabile desiderio, il quale ci fa perpetuamente correre con infelice ansia per la via della felicità. Oh, chi sapesse rafforzarlo in quelli che l'hanno, fermarlo in quelli che sono per perderlo, insinuarlo in quelli che ne mancano, non farebbe per la vita umana opera più utile di qualunque ingegnoso trovatore di comodità e di medicine?"5.
Ma da qualche tempo è invalsa l'opinione che non si debbano dare, in vece, ai fanciulli se non certi aridi libri infarciti di nozioni scientifiche, per paura di guastar loro la mente con la poesia!
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Giovanni Pascoli
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