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      Che importa l'esser nati nel cortile delle anitre, quando si esce da un ovo di cigno?
      Ora sì, che si sentiva perfettamente felice, compensato di tutte le miserie e le disgrazie passate. Ora egli comprendeva tutta la sua felicità, e sapeva apprezzare lo splendore che si vedeva d'intorno. E i grandi cigni lo circondavano e lo lisciavano col becco.
      Vennero nel giardino alcuni bambini: gettarono pane e grano nell'acqua, ed il più piccolo gridò: "Uno di nuovo! ce n'è uno di nuovo!" E gli altri bambini tutti contenti: "Sì, ecco che n'è venuto un altro!" - E batterono le manine, e si misero a ballare, e corsero a chiamare il babbo e la mamma; e buttavano pane e biscotti nell'acqua, e tutti dicevano: "Il nuovo è il più bello di tutti, così giovane, così maestoso..." - Ed i cigni più vecchi s'inchinavano dinanzi a lui.
      Allora la timidezza lo prese: divenne tutto vergognoso, e nascose il capo sotto l'ala; provava un certo che... non sapeva neppur lui quel che provava. Era sin troppo beato; ma nient'affatto superbo, perchè il cuore buono non è mai superbo. Pensava quanto era stato perseguitato e schernito; ed ora sentiva dire da tutti ch'era il più bello tra quei bellissimi uccelli! I rami di lillà si chinavano sull'acqua verso di lui; il sole splendeva caldo e lo ristorava. Arricciò le penne, allungò l'esile collo e si rallegrò dal profondo del cuore: "Non avrei mai sognata una gioia simile, quand'ero ancora un brutto anitroccolo!"
     
      I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE
     
      Molti anni or sono, viveva un Imperatore, il quale dava tanta importanza alla bellezza ed alla novità dei vestiti, che spendeva per adornarsi la maggior parte de' suoi danari.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Imperatore