Fuori è pronto il baldacchino di gala, di sotto al quale la Maestà Vostra guiderà la processione!
- annunziò il Gran Cerimoniere.
Eccomi all'ordine!
disse l'Imperatore. "Non mi sta bene?" - E si volse di nuovo allo specchio, perchè voleva fare come se esaminasse minuziosamente il proprio abbigliamento.
I paggi, i quali dovevano reggere lo strascico, camminavano chini a terra, come se tenessero realmente in mano un lembo di stoffa. Camminavano con le mani tese all'aria dinanzi a sè, perchè non osavano lasciar vedere di non averci nulla.
E così l'Imperatore si mise alla testa del corteo solenne, sotto il superbo baldacchino; e tutta la gente ch'era nelle strade e alle finestre, esclamava: "Mio Dio, come son fuor del comune i nuovi vestiti dell'Imperatore! Che stupendo strascico porta alla veste! Come tutto l'insieme gli torna bene!" Nessuno voleva dar a divedere che nulla scorgeva; altrimenti non sarebbe stato atto al proprio impiego, o sarebbe stato troppo sciocco. Nessuno dei vestiti imperiali aveva mai suscitato tanta ammirazione.
Ma non ha niente in dosso!
- gridò a un tratto un bambinetto.
Signore Iddio! sentite la voce dell'innocenza!
- esclamò il padre: e l'uno venne susurrando all'altro quel che il piccino aveva detto.
Non ha niente in dosso! C'è là un bambino piccino piccino, il quale dice che l'Imperatore non ha vestito in dosso!
Non ha niente in dosso!
- gridò alla fine tutto il popolo. L'Imperatore si rodeva, perchè anche a lui sembrava veramente che il popolo avesse ragione; ma pensava: "Qui non c'è scampo!
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