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      Qui ne va del decoro della processione, se non si rimane imperterriti!" E prese un'andatura ancora più maestosa; ed i paggi continuarono a camminare chini, reggendo lo strascico che non c'era.
     
      STORIA DI UNA MAMMA
     
      Una mamma vegliava il suo bambino, angosciata dallo spavento che le potesse morire. Egli era lì pallido pallido, i piccoli occhi già chiusi, il respiro lieve come un soffio: solo ogni tanto ansava un po' più forte, che pareva sospirasse; e allora la mamma guardava la sua creatura con la espressione di un dolore ancora più intenso.
      Fu picchiato all'uscio, ed entrò un povero vecchio, tutto ravvolto in una specie di grande coperta da cavalli, di quelle che tengono ben caldo; e ce n'era bisogno, col freddo che faceva. Fuori, tutto era coperto di neve e di ghiaccio, e tirava un vento gelato che tagliava il viso.
      Poi che il vecchio tremava di freddo, ed il bambino per l'appunto in quel momento s'era addormentato, la madre mise a riscaldare sulla stufa un po' di birra in un pentolino, per darla al pover'uomo. Questi s'era seduto e cullava il bambino; e la madre sedette accanto a lui, guardando il suo malatino, che tirava certi respiri profondi, e prendendogli una manina.
      Non credi anche tu, di', che il mio bambino mi sarà lasciato?
      - domandò essa. "Il Signore non può volermelo togliere!"
      Il vecchio, il quale era proprio la Morte, scosse il capo, in un certo modo, che poteva significare tanto no quanto sì. La madre chinò gli occhi, e le lacrime le scendevano giù per le gote. Il capo le si fece pesante, - eran tre giorni e tre notti che non chiudeva occhio, - e si addormentò... oh, ma un minuto soltanto!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Morte