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      Oh, che cosa non ti darei, per andare dov'è il mio bambino?
      - disse la madre piangendo; e pianse ancora più forte, sin che gli occhi le caddero in fondo al lago e divennero due perle preziose. Allora, il lago la sollevò come a volo, e con un solo slancio la depose sull'altra riva, sulla quale sorgeva un immenso edificio meraviglioso, lungo miglia e miglia.
      Non si sarebbe potuto dire se fosse una montagna con boschi e caverne, o se fosse opera dell'uomo: la povera mamma però non poteva vederlo, perchè, a forza di piangere, non aveva più occhi.
      Dove potrò ora trovare la Morte, che m'ha portato via il mio bambino?
      - sospirava.
      Qui non è arrivata ancora,
      - disse la Vecchia delle Tombe, alla quale era affidata la custodia della grande serra della Morte. "Come hai potuto giungere sin qui, e chi ti ha aiutata?"
      Il Signore mi ha aiutata!
      rispos'ella: "Egli è misericordioso, ed anche tu mi userai misericordia. Dove posso trovare il mio bambino?"
      Brava! io non lo conosco,
      - ribattè la donna, "e tu non ci vedi!... Molti fiori e molte piante sono appassite questa notte: la Morte verrà tra poco a trapiantarle. Sai bene che ogni uomo, a seconda del proprio stato, ha il suo albero od il suo fiore di vita; in apparenza sono come tutti gli altri vegetali, ma dentro ci batte un cuore. Anche i cuori dei bambini battono. Tendi bene l'orecchio al battito dei cuori e forse potrai riconoscere il tuo bambino. Ma che cosa mi darai, se ti dico quello che devi far dopo?"
      Io non ho altro da poter dare!
      - disse la povera mamma: "Ma andrò per te sino in capo al mondo.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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