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      In capo al mondo, io non ci ho niente che fare,
      - rispose la vecchia: "ma tu puoi darmi piuttosto i tuoi lunghi capelli neri: devi sapere anche tu che son belli! Mi piacciono, e in cambio ti darò i miei capelli bianchi: è pur sempre qualche cosa!"
      Se non vuoi che questo!..." - diss'ella: "Te li do con gioia!" E le diede i suoi bei capelli neri, ed ebbe in cambio quelli bianchi come la neve della vecchia.
      Poi andarono nella grande serra della Morte, ove crescevano, stranamente mescolati, alberi e fiori: Sotto certi ripari di vetro, c'erano delicati giacinti, e più là grandi piante di peonie, forti come alberi; c'erano piante acquatiche, alcune fresche, altre mezzo appassite, e le idre ci si annidavano sopra, e i granchi neri si arrampicavano sugli steli. C'erano magnifiche palme, quercie e platani, e poi, più in là, prezzemolo e timo fiorito; ogni albero, ogni pianta portava un nome speciale: ognuna era una vita umana. Le persone vivevano ancora, chi nella Cina, chi in Groenlandia, sparse su tutti i punti della terra. C'erano grossi alberi in vasi troppo piccini, così che apparivano rattrappiti ed il vaso era lì lì per iscoppiare; di quando in quando, s'incontrava anche qualche piccolo fiore delicato, in una zolla di terra grassa, coperta tutto all'ingiro di musco, teneramente coltivato. - La povera mamma si chinava sulle piantine più basse ascoltando il battito umano di tutti quei cuori, e, tra mezzo a milioni e milioni, riconobbe il suo bambino.
      Eccolo!
      - gridò, - e stese la mano ad un piccolo fiore di croco azzurro, tutto avvizzito e chinato a terra da un lato.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Morte Cina Groenlandia