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      Non toccare il fiore!
      - ammonì la vecchia: "Mettiti là accanto, invece, e quando arriva la Morte, che dovrebb'esser qui da un momento all'altro, - io lo so, - non lasciarle strappare la pianta. Minacciala, in caso, di fare altrettanto con le altre piante; così incomincerà ad impensierirsi. Di tutte deve render conto dinanzi al Signore, e nessuna pianta può esser divelta senza il Suo consenso."
      Tutto ad un tratto, si sentì nella sala una folata di aria gelida, e la povera mamma cieca comprese ch'era la Morte, che si avvicinava.
      Come hai potuto trovar la strada sino a qui?
      - domandò l'Uomo della Morte. "Come hai potuto far più presto di me?"
      Sono una mamma!
      diss'ella.
      La Morte stese la lunga mano per istrappare il tenero fiorellino; ma la mamma ci teneva sopra ben salde le sue mani, per ripararlo, accosto accosto, pur tremando tutta dalla paura di toccare una delle foglioline. Allora, la Morte le soffiò sulle mani; ella sentì che quel fiato era più freddo del più gelido vento, e le mani le ricaddero senza forza.
      Tu, non hai potenza contro di me!
      - disse la Morte.
      Ma il Signore può!
      - rispose ella.
      Io non faccio se non quello che Egli vuole!
      - disse l'Uomo della Morte: "Io sono il suo giardiniere: prendo tutte le sue piante ed i suoi fiori e li trapianto nel grande giardino del Paradiso, nel paese sconosciuto; come poi crescano, e come sia lassù, non te lo posso dire."
      Ridammi il mio bambino!
      - disse la madre; e pianse e pregò. Poi, a un tratto, prese con ciascuna mano due bellissimi fiori, che le stavano accanto, e gridò alla Morte: "Bada che ti strappo tutti i tuoi fiori, perchè sono disperata!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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