Ma non te ne devi fare nè in qua nè in là. Ti darò il mio grembiale di rigatino, e tu stendilo per terra; poi, va' diritto al cane, prendilo e posalo sul grembiale; apri lo scrigno, e togline quanto danaro vuoi: è tutto rame sonante. Se però preferisci l'argento, non hai che da andare nella seconda stanza. Là ci sta un cane, che ha un par d'occhi grandi come le mole da molino; ma tu a questo non hai da badare: posalo sopra il mio grembiale, e prenditi quanto danaro vuoi. Che se poi, invece, tu vuoi oro, ne trovi quanto ne puoi portare e molto più; basta tu vada nella terza stanza. Solo che il cane, il quale sta sopra al terzo scrigno, ha certi occhi, che ognuno è grande come un torrione rotondo16. Quello, vedi, è un cane!... Ma tu devi fare come se non fosse affar tuo. Posalo sul mio grembiale, e allora non ti farà nulla, e tu potrai prenderti tutto l'oro che vuoi."
Eh, non mi dispiace,
- disse il soldato: "Ma a te, poi, vecchia strega, che dovrò io dare in pagamento? Perchè qualche cosa, m'immagino, tu vorrai anche per te."
No,
- disse la strega. "Per conto mio, non voglio nemmeno un soldo. Mi basta tu mi riporti un vecchio acciarino, che la mia nonna dimenticò laggiù, l'ultima volta che ci andò."
Disse il soldato: "Bene. Legami la corda alla vita."
Disse la strega: "Eccola; e questo è il mio grembiale di rigatino."
Allora il soldato s'arrampicò sull'albero, sino su in vetta, e poi si lasciò scivolare giù per il cavo del tronco sino in fondo; ed ecco che si trovò in un vasto sotterraneo, come aveva detto la strega per l'appunto, dove ardevano più di cento lampade.
| |
|