Era difficile trovare il modo. Essa scordò completamente come tutto fosse bello d'intorno, come il sole fosse caldo, persino come fossero lucenti le sue foglioline. Ah, non sapeva pensare che all'uccello prigioniero, per cui nulla poteva fare!
In quel momento, capitarono due fanciulli, che uscivano dal giardino: uno d'essi aveva in mano un coltello, grande ed appuntito come quello della ragazza che aveva tagliato i tulipani. E si diressero proprio verso la pratellina, la quale non sapeva capire che mai volessero fare.
Qui possiamo sterrare un magnifico pezzo di prato per l'allodola!
- esclamò uno dei ragazzi; e incominciò ad incidere con il coltello, profondamente, un piccolo quadrato intorno alla pratellina, così che essa si trovò a stare nel mezzo della zolla.
Strappa il fiore!
- disse l'altro ragazzo; e la pratellina rabbrividì tutta dallo spavento, poichè essere strappata voleva dire perder la vita, proprio ora che desiderava tanto di vivere, per andare con la zolla d'erba nella gabbia dell'allodola prigioniera.
No, lasciala stare,
- disse l'altro ragazzo: "ci sta anzi bene!" E così lasciarono la margheritina, che fu portata nella gabbia dell'allodola.
Ma il povero uccellino si lamentava forte della perduta libertà, e sbatteva le ali contro le sbarre della gabbia; e la margheritina non poteva parlare, non poteva dirgli una parola di conforto, per quanta voglia ne avesse. E così passò tristamente la mattinata.
Non c'è acqua!
- disse l'allodola prigioniera. "Se ne sono andati tutti, ed hanno dimenticato di lasciarmi una gocciola d'acqua da bere.
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