In quella, una porta si spalancò; il vento investì la signorina, ed essa, volando come una silfide, andò proprio difilata nel caminetto presso il soldato: una vivida fiamma... e poi, più nulla. Il soldato si strusse sino a diventare un mucchietto informe, e il giorno dopo, quando la domestica venne a portar via la cenere, lo trovò ridotto come un cuoricino di stagno. Della bambolina non rimaneva altro che la piccola stella, ma tutta bruciata, nera come il carbone.
LA SIRENETTA
Lontano lontano, in alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso, e limpida come il più puro cristallo. Ma è molto profonda, più profonda di ogni scandaglio; bisognerebbe mettere molti e molti campanili l'uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino alla superficie dell'acqua. E laggiù, nel fondo, vive la gente del mare.
Ma non dovete già credere che laggiù non ci sia altro che la nuda sabbia; no, là crescono le più strane piante, dal fusto, dal fogliame così flessibile, che si agitano al più lieve moto dell'acqua, come se fossero vive; e tutti i pesci, grandi e piccini, guizzano tra i rami come da noi fanno gli uccelli tra gli alberi. Nel gorgo più profondo, c'è il castello del Re del mare: le muraglie sono di corallo e le alte finestre gotiche della più chiara ambra; il tetto è formato di conchiglie, che si aprono e si chiudono secondo la marea. E fanno un effetto bellissimo, perchè in ogni conchiglia ci sono perle così lucenti, che una sola basterebbe a dar pregio alla corona d'una regina.
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