Quelli che la nonna chiamava pesci, erano uccellini; ma, se avesse detto altrimenti, la Principessa non avrebbe potuto comprenderla, perchè in vita sua non aveva mai veduto un uccello.
Quando avrete quindici anni,
- diceva la nonna, "vi sarà concesso di andar su, sino a fior d'acqua, e di uscir dal mare, e di sedervi sulle roccie al chiaro di luna, a veder passare i grandi bastimenti. Allora vedrete foreste e città!"
L'anno dopo, una delle sorelle compì quindici anni; ma le altre cinque avevano un anno di distanza tra loro; sicché alla più piccina toccava ancora aspettare cinque anni buoni prima di poter salire su dal fondo del mare a vedere che faccia avesse il nostro mondo. La maggiore, però, promise di raccontare alle altre quel che avrebbe veduto, e quello che le sarebbe sembrato più bello di tutto nel primo giorno del suo viaggio; perchè la nonna non diceva mai abbastanza, e tante cose ancora avrebbero voluto sapere!...
La più curiosa di tutte in proposito era la più giovane, - quella appunto che aveva maggior tempo da aspettare, e ch'era sempre così tranquilla e riflessiva. Per notti e notti, se ne stava presso la finestra aperta, guardando su, a traverso alla cupa acqua azzurrina, i pesci che sbattevano le pinne e la coda. Poteva scorgere anche la luna e le stelle: certo, mandavano una luce molto debole; ma a traverso all'acqua sembravano molto più grandi di quello che appariscano ai nostri occhi; e se ogni tanto le oscurava come una nuvola nera, la Principessina sapeva ch'era una balena, che passava al di sopra del suo capo, o, forse, una nave piena d'uomini.
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Principessa Principessina
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