E aveva nuotato dietro ad essi; ma il sole era calato ad un tratto e col sole erano scomparse le rosee sfumature dal mare e dalle nubi.
L'anno dopo toccò alla terza sorella. Era la più coraggiosa di tutte, e perciò risalì a nuoto un largo fiume, che andava a sboccare nel mare. Vide magnifici poggi coperti di vigne; e palazzi e castelli che spuntavano qua e là di tra splendidi boschi: e sentì cantare ogni sorta di uccelli. Il sole ardeva così, ch'essa aveva dovuto tuffarsi per un poco sott'acqua, per rinfrescarsi il viso accaldato. In una piccola baia, vide tutto uno stormo di piccoli mortali. Erano completamente nudi e diguazzavano nell'acqua; e quando aveva voluto giocare con essi, s'erano messi a fuggire, tutti impauriti; ed allora era venuto un piccolo animale nero... (era un cane, ma essa non ne aveva veduti mai) e le aveva abbaiato così terribilmente, che si era spaventata alla sua volta, ed aveva cercato refugio verso il mare aperto. Ma non poteva scordare i magnifici boschi, i verdi colli, e i bei fanciulli, che sapevano nuotare pur non avendo la coda di pesce.
La quarta sorella non era tanto coraggiosa; era rimasta fuori, in alto mare, ed aveva poi dichiarato che il più bello era là. Si poteva spingere lo sguardo per miglia e miglia all'intorno, ed il cielo sembrava una grande campana di cristallo. Aveva veduto alcune navi, ma solo in grande lontananza: sembravano gabbiani; e quei matti dei delfini facevano le capriole, e le enormi balene buttavano acqua dalle narici, sì che pareva d'essere in mezzo a cento e cento fontane.
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