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      Avevano voci magnifiche, più armoniose di quelle d'alcun mortale; e quando la tempesta si avvicinava, ed esse prevedevano che qualche nave sarebbe colata a picco, si mettevano a nuotare dinanzi la prora, cantando dolcissime canzoni, nelle quali si diceva quanto fosse bello giù, nel fondo del mare, e si esortavano i marinai a non aver paura di scendere. Ma i marinai non potevano comprendere le parole, e credevano che fosse il soffio della bufera; e non vedevano tutti quegli splendori dell'abisso, perchè quando il bastimento affondava, annegavano, e allora arrivavano soltanto cadaveri al palazzo del Re dei mari.
      Quando le sorelle maggiori salivano a fior d'acqua, la sera, tenendosi per mano, la più giovane rimaneva soletta a guardar loro dietro; e le veniva una gran voglia di piangere; ma le sirenette non hanno lacrime, e per ciò soffrono molto più intensamente.
      Ah, se avessi quindici anni!...
      - diceva: "So già che vorrò un gran bene al mondo di lassù ed agli uomini che ci vivono."
      Finalmente compì davvero i quindici anni.
      Vedi, come ti sei fatta grande!
      - disse la nonna, la vecchia Regina Madre: "Vieni, lascia che ti adorni come le tue sorelle."
      Mise una ghirlanda di bianchi gigli tra i capelli della giovinetta; ma ogni giglio era per metà perla: e la vecchia signora permise che otto ostriche si attaccassero alla coda della Principessa, a far fede della sua alta posizione.
      Ma fanno male!...
      - disse la sirenetta.
      L'orgoglio ha sempre la sua pena!
      - rispose la vecchia signora.
      Oh, come sarebbe stata felice di scuotersi di dosso quelle noiose insegne del suo grado, e di metter da parte la pesante ghirlanda!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Regina Madre Principessa