Vieni, sorellina!
- dissero le altre Principesse; e si presero tutte per mano e andarono su, in lunga fila, al luogo dove sapevano ch'era il palazzo del Principe.
Il palazzo era costruito d'una specie di pietra gialla e lucente, con larghe gradinate di marmo, che scendevano sino al mare: lo coronavano splendide cupole dorate, e tra i colonnati, tutto intorno all'edifizio, si ergevano magnifiche statue di marmo, che parevano proprio vive. A traverso ai vetri tersissimi degli alti finestroni, si poteva vedere dentro alle sale, addobbate di stoffe preziose e di arazzi, e con le pareti coperte di affreschi così belli, ch'era un incanto starli a guardare. Nel mezzo della più grande di queste sale, c'era una immensa fontana; e il getto ne andava su alto, verso la volta di cristallo, da cui piovevano i raggi del sole sull'acqua e sulle bellissime piante che circondavano la vasca.
Ora la sirenetta sapeva dov'egli abitava; e molte sere e molte nottate passò in quelle acque. Nuotava molto più vicino a terra di quello che alcuna delle sue sorelle solesse mai avventurarsi; anzi, risaliva addirittura lo stretto canale, sotto allo splendido terrazzo di marmo, che proiettava la grande ombra sulle acque; e là se ne stava spiando il giovane Principe, il quale si credeva solo, al chiaro di luna.
Sovente, la sera, lo vedeva salpare, a suon di musica, nella sua barca dagli ondeggianti orifiammi; lo spiava di tra mezzo la verde giuncaia, e quando il vento agitava un lembo del suo lungo velo d'argento, se alcuno lo vedeva, lo credeva un grande cigno bianco, che spiegasse le ali.
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