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      Alla fine, il filtro fu pronto: era chiaro come l'acqua più pura.
      Eccoti servita!
      - disse la strega.
      E mozzò la lingua alla Principessa; ed ella divenne muta per sempre e non potè mai più cantare nè parlare.
      In caso che i polipi ti afferrassero, quando riattraverserai il mio bosco,
      - disse la strega, "non hai che a spruzzarli con qualche goccia di questo filtro, e le loro branche e le dita cadranno in mille frantumi." - Ma la Principessa non ebbe bisogno di ciò, perchè i polipi si tiravano da parte impauriti, appena vedevano il liquido fiammeggiante, che brillava tra le sue mani come una stella. E così ell'ebbe presto attraversato il bosco, il pantano e la voragine.
      Vedeva ora la reggia di suo padre: le torcie del grande vestibolo erano spente; certo tutti dormivano là dentro... Ma non osò andare dai suoi, ora che, fatta muta, era sul punto di abbandonarli per sempre. Le pareva che il cuore le scoppiasse dalla gran passione. Penetrò nel giardino, colse un fiore dall'aiuola di ciascuna delle sue sorelle, mandò mille baci verso il palazzo, e si alzò a nuoto per il cupo mare azzurrino.
      Il sole non era ancora levato, quando scorse il palazzo del Principe e salì lo splendido scalone di marmo. La luna mandava un meraviglioso chiarore. La sirenetta bevette il filtro, che bruciava come il fuoco, e le sembrò che una spada a due tagli le trapassasse il corpo delicato: si sentì mancare, e rimase lì come morta. Quando riprese i sensi, il sole era già alto sul mare, ed ella provò un dolore acutissimo.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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