.. Ah, il distacco fu tutt'altro che lieto!
L'albero non tornō in sč che quando fu scaricato in un cortile insieme con molti altri, e sentė dire:
Questo sė, ch'č magnifico: non voglio vederne altri. Prendiamo questo.
Vennero due domestici in livrea gallonata, e portarono l'albero in una grande splendida sala. Le pareti erano tutte coperte di quadri, e presso una enorme stufa stavano due vasi della Cina con due leoni dorati sul coperchio: c'erano due poltrone a dondolo, e divani di broccato, e grandi tavole cariche di bei libri con le figure; e balocchi che valevano cento volte cento lire - almeno, cosė dicevano i bambini. E l'abete fu posto in un grande mastello pieno di sabbia; ma nessuno avrebbe detto che fosse un mastello, perchč era stato ricoperto di stoffa verde, e collocato nel mezzo d'un bel tappeto a colori. Ah, come tremava, ora, il nostro abete! Che sarebbe accaduto? I domestici, ed anche le signorine di casa, incominciarono ad ornarlo. Ad un ramo appesero tante piccole reti intagliate nella carta colorata, ed ogni rete era piena di dolci; noci e mele dorate pendevano qua e lā, che parevano nate sull'albero; e pių di cento candeline, bianche, rosse e verdi, erano attaccate ai rami. Bambole, che sembravan vive - l'abete non ne aveva mai vedute, di simili, prima d'allora, - si dondolavano tra mezzo al fogliame; e su in alto, sulla vetta dell'albero, era inchiodata una stella di similoro. Insomma, una bellezza, come non se ne vedono.
Questa sera,
- dicevan tutti: "Questa sera ha da esser bello, tutto illuminato!
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Cina
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