Pagina (137/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E i bambini batterono le mani e gridarono: "Un'altra! un'altra! Raccontane un'altra!" perchè ora volevano la novella di Ivede-Avede; ma dovettero accontentarsi di quella di Zucchettino. L'abete se ne stava zitto zitto, tutto pensieroso: mai gli uccelli del bosco avevano raccontato una storia simile. "Zucchettino era caduto, e pure era tornato in onore, ed aveva sposato la Principessa! Sì, così accade nel mondo!" - pensava l'abete, e credeva che fosse tutto vero verissimo: quegli che aveva raccontato la storia era un signore così per bene!... "Dopo tutto, chi può dire mai nulla? Forse che anch'io cadrò, e poi sposerò una Principessa!" Ed in tanto si rallegrava tutto al pensiero d'essere adornato di nuovo, la sera dopo, con tanti lumicini e tanti balocchi, e frutta e lustrini: "Domani non tremerò mica più!" - pensava: "Sarò, in vece, tutto felice del mio splendore. Domani, sentirò di nuovo la storia di Zucchettino-Durettino, e forse, chi sa? imparerò anche quell'altra, di Ivede-Avede..."
      E l'albero rimase fermo tutta la notte, a pensare.
      La mattina entrarono i domestici e la cameriera.
      Ecco che ora ricomincia il mio splendore!
      - pensò l'albero. Ma, in vece, fu portato fuori del salotto, e su per la scala, sin nel solaio, in un angolo buio, dove nemmeno arrivava un raggio di sole.
      Che significa questa faccenda?
      - pensò l'albero: "Che vogliono che faccia qui ? Ed ora, che cosa accadrà?"
      E si appoggiò al muro, e stette lì a pensare, a pensare. E tempo n'ebbe sin troppo, perchè passarono i giorni e le notti, e mai che venisse alcuno; e quando finalmente uno capitò, non fu se non per deporre in un angolo certe grandi casse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Ivede-Avede Zucchettino Principessa Principessa Zucchettino-Durettino Ivede-Avede