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      Ecco un guscio d'ovo, che viene navigando!
      - dissero i ragazzi: e appuntarono l'ago nel mezzo del guscio d'ovo.
      Le pareti bianche dànno risalto alla veste nera. Così va bene!
      fece l'ago da stuoie, contento: "Così almeno mi si vede! Pur che non soffra il mal di mare..." Ma non gli venne male nemmeno un momento: "Contro il mal di mare giovano uno stomaco d'acciaio e la coscienza d'essere qualche cosa di più degli altri. Così, non ho punto sofferto: più si è persone fini, e più si è resistenti."
      Crac!
      - fece il guscio d'ovo, perchè un baroccio, passando il rigagnolo, l'aveva schiacciato.
      Giusto cielo! Come si rimane affranti!
      - disse l'ago: "Ora sì, che mi verrà mal di mare... Ah, mi rompo, mi rompo!"
      Ma non si ruppe, in vece, sebbene la ruota gli passasse sopra. Rimase lì, lungo disteso, per un pezzo ancora: - e là lo possiamo lasciare.
     
      L'USIGNUOLO
     
      Avete da sapere che nella Cina l'Imperatore è cinese, e che son cinesi tutti quelli che gli stanno d'attorno. Ciò che vi racconterò è avvenuto molti anni or sono: ma appunto per questo la storia merita d'esser sentita, prima che se ne perda del tutto la memoria.
      Il palazzo dell'Imperatore era il più splendido palazzo del mondo; era fatto tutto di porcellana preziosissima, ma così delicata, così fragile, che bisognava badar bene a quel che si faceva, anche soltanto nell'accostarvisi. Il giardino era pieno di magnifici fiori, ed ai più preziosi il giardiniere aveva attaccato certi campanellini d'argento, per modo che nessuno potesse passare senza osservarli.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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