E così tutti s'incamminarono verso il bosco dove l'usignuolo soleva cantare; metà della Corte addiritttira seguiva la ragazzetta ed il Cavaliere d'Onore. A mezza strada, sentirono muggire una mucca.
Oh,
- gridarono i paggi di Corte: "Eccolo finalmente! E spiega una potenza meravigliosa davvero in sì piccolo animale. Certo, debbo averlo sentito già altra volta."
No, quella è una mucca che muggisce,
- disse la piccola guattera: "Abbiamo ancora un buon tratto di strada da fare."
Poi, le rane del fosso cominciarono a gracidare.
Magnifico!
- esclamò il Predicatore della Corte cinese: "Ora che lo sento, somiglia ad un campanellino di chiesa."
No, quelle son rane,
- disse la ragazzina: "Ma ben presto lo sentiremo."
Di lì a poco, infatti, l'usignuolo incominciò a cantare.
Eccolo!
- esclamò la ragazzina: "Sentite, sentite! È laggiù!"
E additò un uccellino grigio in un cespuglio.
Ma è possibile?
- gridò il Cavaliere: "Non avrei mai creduto che avesse quell'aspetto lì! Com'è meschino! Di certo che avrà mutato di colore, vedendosi attorno tanti personaggi di riguardo!"
Mio piccolo usignuolo,
- disse forte la servetta: "Il nostro augusto Imperatore desidera che tu canti davanti a lui."
Col maggior piacere!
- rispose l'usignuolo; ed incominciò a cantare deliziosamente.
Sembran tanti campanellini di cristallo!
- disse il Cavaliere. "E guardate la piccola gola come lavora! È strano che non l'abbiamo mai sentito prima. L'uccelletto avrà un vero successo a Corte."
Debbo cantare ancora per l'Imperatore?
- domandò l'usignuolo, perchè credeva che l'Imperatore fosse presente.
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