- dissero.
E così l'uccello meccanico dovette cantare di nuovo: era la trentesimaquarta volta che ascoltavano la stessa canzone; ma non la sapevano ancora bene a memoria, perchè era molto difficile. Il Maestro di Cappella lo lodò in particolar modo; affermava che era migliore dell'usignuolo vivo, non solo per l'aspetto esteriore, e per tutti quei magnifici brillanti, ma anche per il meccanismo interno.
Perchè, vedete, signore e signori, vedete, sopra tutto, Sacra Maestà, con un vero usignuolo non si può mai calcolare quello che venga dopo; ma in questo artificiale, tutto è preveduto. Si può spiegarselo; si può aprirlo e far vedere alla gente com'è fatto, dove sia il cilindro, come giri e come una nota chiami l'altra.
Per l'appunto quel che volevamo dire noi!
assentirono tutti.
E il Maestro di Cappella ebbe il permesso di mostrare l'uccello al popolo la domenica seguente. Anche il popolo aveva da sentirlo cantare: così comandava l'Imperatore. E lo sentirono, e rimasero così sodisfatti, come se si fossero tutti ubbriacati di tè, - perchè questa è proprio la passione dei Cinesi; e tutti fecero: "Oh!" e tesero l'indice e accennarono col capo. Ma il povero pescatore, che aveva udito l'usignuolo vero, disse:
Canta bene abbastanza, e la canzone somiglia; ma ci manca qualche cosa; non so dir che, ma qualche cosa ci manca.
L'usignuolo vero fu bandito dalla città e dall'Impero. Quello meccanico, in tanto, aveva preso il suo posto su di un cuscino di seta, accanto al letto dell'Imperatore: tutti i doni d'oro e di pietre preziose, che aveva ricevuti, erano schierati intorno ad esso; quanto a titolo, era giunto a quello di Grande Cantore Imperiale della Siesta; e quanto a grado, al Numero Uno della Mano Manca; perchè l'Imperatore dava maggiore importanza a quella parte dove sta il cuore; ed anche negli Imperatori il cuore è un po' verso sinistra.
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