Che dice ora di bello?
- domandò il contadino.
Dice,
- rispose Cecchino, "che ha fatto venire per noi anche tre bottiglie di vino vecchio, e che sono lì, nell'angolo, dietro il forno."
La donna fu costretta allora a cavar fuori anche il vino che aveva nascosto; ed il contadino bevette e divenne allegrissimo. Avrebbe avuto una voglia matta di possedere anche lui un mago come quello che Cecchino aveva nel sacco.
Può egli chiamar qui anche il diavolo?
- domandò il contadino: "Mi piacerebbe vederlo, ora che sono di buon umore!"
Altro!
- disse Cecchino: "Il mio mago può fare tutto quello che gli domando. Non è vero?" - soggiunse; calpestò la pelle, e quella scricchiolò. - "Ha detto di sì. Ma il diavolo è molto brutto: sarebbe meglio non vederlo."
Oh, non ho paura. Di' un po': a chi somiglia?
A chi somiglia? Tale e quale identico a un sagrestano!
Oh, allora,
- fece il contadino: "per brutto, è brutto davvero. Hai da sapere che la vista d'un sagrestano mi manda fuor dei gangheri. Ma non fa nulla; poi che so che è il diavolo, lo sopporterò più facilmente. Son pieno di coraggio ora; ma non bisogna però che mi venga troppo vicino!"
Ne domanderò il mio mago,
- disse Cecchino; battè il sacco col piede e poi vi accostò l'orecchio.
Che dice?
Dice che tu puoi aprire, se ti garba, quella cassapanca, che è là nell'angolo; e ci vedrai rannicchiato dentro il diavolo: ma bada di tener ben forte il coperchio, che non t'avesse a guizzar via!
Vuoi tu aiutarmi a tenere il coperchio?
- domandò il contadino. E andò alla cassapanca, dove la moglie aveva nascosto il vero sagrestano, che stava lì pieno di spavento.
| |
Cecchino Cecchino Cecchino Cecchino
|