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      - domandò Ceccone.
      Sono vacche di fiume,
      - rispose Cecchino. "Ora ti racconterò tutto per bene. Grazie, intanto, per avermi affogato. Oramai sono alla vetta dell'albero: son divenuto proprio ricco. Ma che spavento ho avuto, quando stavo legato nel sacco ed ho sentito fischiarmi l'aria negli orecchi, nel momento che mi hai gettato dal ponte nell'acqua fredda! Andai diritto in fondo, ma non mi feci male, perchè laggiù ci cresce un'erba alta, folta e soffice ch'è un piacere, ed io andai a cadere su quella. E subito il sacco fu aperto, ed una bella giovinetta, con una veste candida come la neve ed una ghirlandetta verde in capo, mi prese per mano, e mi disse: - Ah, sei venuto, Cecchino? Eccoti alcune mucche, per cominciare. A un miglio di qui, per la strada del fiume, ce n'è tutta una mandria che ti voglio regalare. - E allora vidi che il letto del fiume formava una bella strada maestra per la gente del mare. Per quella strada camminavano, e per quella passavano i carri, che venivano direttamente dal mare, per andare al paese dove il fiume nasce. È tutto pieno di fiori, laggiù, e dell'erba più fresca; i pesci che nuotano nell'acqua mi rasentavano gli orecchi, come fanno quassù gli uccelli che volano per l'aria. Tu vedessi che bella razza di gente! e che belle mucche pascolano nei fossi e lungo le siepi!"
      Ma perchè sei risalito così subito?
      - domandò Ceccone: "Io non me ne sarei venuto così in fretta, da che laggiù è tanto bello!"
      Ah,
      - rispose Cecchino: "in questo, anzi, ho avuto furberia.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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