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      Anche la nascita è questione di fortuna,
      - diceva la zucca tra sè: "Non tutti possono nascere zucche: bisogna bene che ci sieno specie diverse al mondo. Le galline, le anitre, e tutto quel brulicame laggiù, nell'altro cortile, son pur tutte creature. Vediamo, per esempio, il Galletto Massaro, ch'è di là dallo steccato: è certo un personaggio più importante del Galletto Banderuola, sebbene quello abbia una posizione tanto elevata. Quello lì non sa nemmeno aprir bocca - figuriamoci se saprebbe fare chicchirichiii! - non ha galline, non ha pulcini, non pensa che a se stesso, e suda verde. Ma il Galletto Massaro, quello è un gallo! Quando cammina, sembra che balli; quando canta, si sente subito il musicista; dovunque vada, tutti sanno che è lui. Che chiassone è mai quello! Ah, se un giorno capitasse da questa parte! Dovesse magari mangiarmi col fusto e tutto, benedirei la morte!"
      Così parlava la zucca.
      Nella notte scoppiò l'uragano. Galline, pulcini, persino il gallo, tutti corsero al riparo. Con grande fracasso il vento abbattè lo steccato tra i due cortili; e i tegoli volavano... Ma il galletto sulla banderuola del tetto rimase fermo al suo posto, senza nemmeno voltarsi. Già, non sapeva girare, - e sì ch'era giovane e messo su da poco! - ma era d'indole cauta, posata; era nato vecchio, e non somigliava punto agli uccelli che volano ingenuamente sotto la cappa del cielo, come i passeri e le rondini. Egli li disprezzava, anzi: gli parevano piccoli, insignificanti, buoni soltanto a pigolare, i soliti uccelli cantori, in somma, e nient'altro.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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