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      I piccioni, quelli sì, erano grossi, avevano certi riflessi lucenti, come di madreperla, e in qualche modo si avvicinavano ai galli-banderuola; ma erano grassi e stupidi, e tutte le loro aspirazioni si limitavano a riempire il ventre.
      E poi, sono così noiosi a discorrerci...
      - diceva Galletto Banderuola.
      Anche gli uccelli di passo venivano a far visita al Galletto Banderuola, e gli raccontavano tante storie, di paesi lontani e di aeree carovane, storie terribili di briganti e di scontri con uccelli di rapina: e tutto ciò, da principio, lo divertiva abbastanza: ma oramai Galletto Banderuola sapeva che ripetevano sempre le stesse cose, e n'era ristucco.
      Sono noiosi; tutto è noioso,
      - diceva: "non mette conto di stare in compagnia con nessuno; sono tutti stupidi seccatori; tutti, quanti sono, in sino ad uno. Il mondo non val proprio nulla: chiacchiere, ciancie, e nient'altro!"
      Galletto Banderuola era il vero tipo dello scettico, deluso, stanco della vita; e ciò l'avrebbe certo reso singolarmente amabile agli occhi della zucca, se l'avesse saputo; ma quella non aveva occhi se non per Galletto Massaro, ch'era capitato davvero nel suo cortile.
      Il vento aveva buttato giù lo steccato, ma lampi e tuoni erano cessati.
      Che vi è sembrato di quest'ultima chicchiriata?
      - domandò Galletto Massaro alle sue galline ed a' suoi pulcini: "Era rozza, n'è vero? mancava di eleganza..."
      Galline e pulcini si accamparono sul mucchio di fimo, ed il gallo andava su e giù, da vero cavaliere con gli sproni.
      Pianta di giardino!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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