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      Quanto vuoi di codesta pentola?
      - domandò la dama.
      Voglio dieci baci dalla principessa!
      - rispose il porcaro.
      Dio ci scampi e liberi!
      - esclamò la dama.
      Ah, per meno non la posso dare!
      - dichiarò il porcaro.
      Ebbene, che cosa ha detto?
      - domandò la principessa.
      In verità che non posso nemmeno ripeterlo!
      - rispose la dama d'onore: "È troppo orribile."
      Allora, puoi dirmelo in un orecchio...
      - E quella glielo disse all'orecchio.
      Che sgarbato!
      - fece la principessa; e si allontanò in fretta. Ma appena ebbe fatto pochi passi, i bubbolini ricominciarono a sonare così deliziosamente:
     
      Ah, mio povero Agostino,
      Tutto è andato, andato, andato!
     
      che la principessa non seppe resistere: - "Senti," - ordinò: "domandagli se vuole dieci baci dalle mie dame d'onore."
      No, grazie!
      - disse il guardiano: "Dieci baci dalla principessa, o mi tengo la mia pentola."
      Che noioso!
      - disse la principessa: "Allora bisogna che vi mettiate all'ingiro a pararmi, che almeno nessuno abbia a vedere.
      E le damigelle le si misero tutte in cerchio d'attorno, tenendo bene allargate le gonne: il porcaro ebbe i dieci baci; e la principessa, la pentola.
      Che bellezza! Tutto il giorno e tutta la sera bisognava che la pentola bollisse. Non c'era focolare in tutta la città, di cui non si sapesse che vi si cucinava, tanto nella casa del cavaliere, quanto in quella del calzolaio. Le damigelle ballavano e battevano le mani dalla gioia.
      Sappiamo chi mangerà la zuppa di latte e chi le frittelle, chi la farinata e chi le costolette! Com'è divertente!
      Divertentissimo!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Agostino