Che ragazzaccio! Tirare così al vecchio Poeta, che lo aveva accolto tanto affettuosamente nel salottino caldo, ed era stato tanto buono con lui, e gli aveva dato il vino dolce e la più bella delle sue mele cotte!
Il buon Poeta giaceva disteso al suolo, e piangeva: era ferito proprio al cuore, e si rammaricava: "Ah, che ragazzaccio è mai questo Amor! Lo voglio dire a tutti i bambini buoni, perchè se ne guardino, e non giochino mai con lui: già, egli non farebbe loro che male..."
Tutti i buoni fanciulli, ragazzine e ragazzini, ai quali raccontò il fatto, si tengono ora in guardia contro il cattivello; ma egli è così scaltro ed accorto, che riesce sempre a burlarsi delle loro precauzioni. Quando gli studenti escono dalla lezione, si pone loro a lato, con una toga nera ed un libro sotto al braccio. Essi non lo riconoscono; lo prendono a braccetto, credendolo un altro studente, ed allora egli pianta loro la freccia nel petto. Quando le giovinette tornano dalla predica, persino quando stanno in chiesa, egli si cela sempre dietro di loro. E in ogni dove, in tutti i momenti, dietro ad ogni specie di gente. In teatro, si mette in mezzo del lampadario, e s'infiamma e risplende; e la gente lo crede una lampada, ma poi, troppo tardi, si avvede ch'era ben altro! Corre nel parco del Re e sui bastioni; sì, e una volta ha persino colpito al cuore il tuo babbo e la tua mamma. Domandane un po' a loro, e sentirai quello che ti dicono! Ah, è un vero monello, questo Amor, e sarà bene che tu non abbia mai nulla a fare con lui.
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