Si volle serbarla, e rimase sul cassettone sin che marcì. È sempre un piccolo raccolto, diceva la massaia. Qui ne vedrebbe uno bello, dei raccolti! Ah, bisogna che glielo porti a vedere!
E che mi date in cambio?
- domandò l'oste.
Darti? Ti do la mia gallina in cambio!
- Diede la gallina, ebbe in cambio le mele, ed entrò nell'osteria. Nell'andare al banco, posò il sacco delle mele accanto alla stufa, senza badare ch'era accesa e ben calda. Molti forestieri si trovavano già nella sala - mercanti di cavalli, mercanti di buoi; e c'erano anche due Inglesi, ricchi sfondati, con le tasche piene di monete d'oro, così piene rigonfie ch'erano lì lì per iscoppiare. Di scommesse, poi, erano maestri; e, infatti, sentirai.
Susss! susss!
- Che strano rumore mandava mai la stufa? Eran le mele, che cominciavan a friggere.
Che roba è?
- E allora tutti appresero la storia del cavallo, ch'era stato barattato con una vacca, e poi con tant'altre cose, giù giù sino al sacco delle mele fracide.
Ora, ora quand'andrai a casa! Le buscherai belle dalla massaia!
- dissero gli Inglesi.
Buscarne?
- fece il contadino: "La massaia mi bacerà e dirà: quel che fa il capoccia è sempre ben fatto."
Scommettiamo?
- proposero gli Inglesi: "Un barile pieno di monete d'oro: trecentocinquanta sterline sono venti piastre danesi."
Oh, mi basta anche uno staio!
- replicò il contadino: "Quanto a me, non posso scommettere che uno staio di mele, e poi mi ci aggiungerò io, con la vecchia massaia, per darvi buona misura. Faremo così misura abbondante, eh?
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Inglesi Inglesi Inglesi
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