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      Ma compiuti i loro doveri di ufficio, da buoni parenti vengono spessissimo a trovarci
      18.
     
      Croak!
      - fece il Corvo; e volò via a portare gli inviti.
      Le figlie del Re degli Elfi stavano già danzando sul Monte, servendosi con molta eleganza delle loro sciarpe tessute di rugiada e di raggi di luna, in una danza che ai buongustai del genere sarà sembrata certo molto aggraziata. Nel mezzo del Monte, l'atrio grande era splendidamente decorato: il pavimento era stato lavato col lume di luna e le pareti, strofinate col grasso di strega, rilucevano in quel chiarore come petali di tulipano. In cucina, c'era d'ogni ben del diavolo: - grande quantità di ranocchini allo spiedo, e polpette di pelle di lumaca col ripieno di denti di vipera; e insalata di semi di fungo, lingue di topo e cicuta; e birra fabbricata dalla strega del pantano, e scintillante vin di salnitro, cavato dalle cantine delle tombe. In somma, grande scialo: e tra i dolci, c'erano persino chiodi arrugginiti e frantumi d'invetriate di cattedrale.
      Il vecchio Re degli Elfi aveva fatto lustrare una delle sue corone d'oro con polvere di tripolo, ma proprio di prima qualità, che gli era costata un occhio della testa. Nelle camere da letto, avevan messe su le tende nuove, assicurandole con corna di chiocciolini. Sì, non avevano torto le lucertole: c'era da per tutto un brusìo, un andirivieni da non si dire.
      Ora bisognerà bruciare crini di cavallo e setole di maiale, a guisa d'incenso,
      - disse il Re degli Elfi: "E poi, non fo per dire, ma credo di aver fatto per gli ospiti tutto quel che potevo!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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