Lo domandate? Ma sapeva raccontare quante novelle e novelline voleva!
Ecco le mie cinque dita,
- disse il vecchio Gnomo: "raccontami una novella per ogni dito."
La fanciulla lo prese per il polso ed incominciò a raccontare, e lo fece ridere tanto e tanto, che gli dolevano le costole. Quando giunse alla storia di Fasciadoro, il quarto dito, il quale, quasi a presagio di nozze, s'era ornato d'un anello, il vecchio Gnomo gridò: "Tieni pure questa mano per sempre: è tua, ed io voglio prendere te per moglie!"
La novellatrice rispose che prima doveva ancora raccontare la storia di Fasciadoro e di Pierino Balocchino.
Le sentiremo quest'inverno!
- ribattè lo Gnomo. "Ed anche quella dell'Abete e della Betulla, e dei doni che portarono le Ninfe del bosco, e la novella del Gelo che scricchiola! Non ti mancheranno occasioni, no, chè lassù l'arte di novellare è ancora poco coltivata. E staremo nel nostro salottino di macigni, dove bruciano i ceppi di pino resinoso, e berremo l'idromele nelle cornucopie d'oro dei vecchi Re norvegesi. (Lo Spirito del Mare me ne ha regalato un paio.) E mentre staremo lì seduti, la Fata degli scogli verrà a farci visita e ti canterà tutte le canzoni delle pastorelle montanine. Se staremo allegri! Il salmone balzerà dall'acqua e vorrà lottare con le cascate, e verrà a battere contro le nostre muraglie di rupi; ma non riuscirà ad entrare, sta' tranquilla! Oh, vedrai come si sta bene nella nostra cara vecchia Norvegia!... Ma dove sono andati a nascondersi i ragazzi?"
Già: dov'erano andati?
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