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      Ho guardato agli orecchi della Lepre, così ben formati, così lunghi, ch'è un piacere a vederli: mi pareva quasi di rivedere me stesso da piccino. E così ho votato per la Lepre."
      Oh,
      - disse la Mosca: "quanto a me, non amo far discorsi; dico soltanto che delle Lepri ne ho giunte e passate più d'una. Pochi giorni sono, anzi, ad una ho sfracellato le gambe di dietro. Stavo per l'appunto sulla vaporiera d'un treno: ci vado tante volte, perchè di là si misura meglio la propria velocità. Un Leprattino corse per un buon tratto dinanzi al treno: non s'era accorto, vedete, che c'ero io; ma alla fine fu costretto a darsi per vinto ed a saltare da un lato; e allora la macchina gli mozzò le gambe posteriori, perchè di sopra c'ero io. Il Leprattino rimase là, ed io me lo lasciai addietro. Se questo non si chiama vincerlo.... Ma io, sul premio, non ci ho mai contato davvero!"
      A me pare di certo,
      - pensò la Rosellina di Siepe, e non lo disse forte, perchè non è nell'indole sua l'esprimere una opinione, ma non sarebbe stato punto male anche lo avesse fatto: "A me pare di certo che il Raggio di Sole avrebbe dovuto avere il primo premio ed anche il secondo. Il Raggio percorre con rapidità meravigliosa l'immensa distanza che è tra il sole e noi; ed arriva con forza tale, che tutta la natura si desta; ed ha tale bellezza, che tutte le rose si fanno rosse al suo apparire, ed esalano per lui ogni fragranza. I nostri onorevoli giudici, in vece, pare che non l'abbiano nemmeno notato. Se fossi io il Raggio, manderei a ciascuno un colpo di sole; ma non servirebbe che a farli impazzire, e non ce n'è davvero bisogno.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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