.. quand'era a casa. La figlia del fabbro ferraio, così giovane, così bella, che stava alla fonte ad attingere, salutava la nonna con un cenno del capo; e la nonna salutava e faceva vedere una lettera, venuta di lontano lontano. Proprio quella mattina la lettera era arrivata, dai gelidi paesi nordici vicini al Polo, dove il nipote si trovava, nelle mani di Dio. Le due donne ridevano e piangevano, ed egli, che di tra il ghiaccio e la neve, sotto le ali dell'Angelo, in ispirito vedeva e sentiva tutto ciò, rideva e piangeva con esse. Leggevano ad alta voce la lettera e ci trovavano le parole della Bibbia: "...pur nei mari estremi, la Tua mano mi guida, mi sostiene la Tua destra!"
Un dolce salmeggiar di preghiere, accompagnato dall'organo, si diffuse all'intorno; e l'Angelo chiuse lentamente le ali ravvolgendone il dormente, come d'un velo: era la fine del sogno. L'oscurità regnò di nuovo nella capanna di neve; ma la Bibbia era sotto il capo del marinaio, e la Fede e la Speranza nel suo cuore. Dio era con lui e con lui era la patria... pur nei mari estremi.
LA GARA DI SALTO
La pulce, la cavalletta e la salterella vollero un giorno vedere chi saltasse più alto, e per ciò invitarono alla gara il mondo intero, e chiunque altri volesse venirci. Bisogna dire il vero: quelle che là s'eran date convegno erano tre saltatrici provette.
Colei che salterà più alto,
- disse il Re, "sarà la sposa del Reuccio, perchè sarebbe vergogna scomodare queste signorine per nulla."
La pulce si presentò la prima; aveva modi assai cortesi, e salutò da tutte le parti: si vedeva subito come avesse in sè sangue di damigella; e poi, era sempre vissuta nell'intimità degli uomini, e ciò, naturalmente, fa molto.
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