Pagina (246/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È ben altro questo, che sentirsi una povera pianticella, sia pure in pieno fiore! Nessuno si prende veramente cura di voi, e non avete acqua se non quando piove. Ora sì, sono ben custodito! La domestica mi volta ogni mattina; ed ogni sera mi annaffiano con l'annaffiatoio, sicchè faccio regolarmente il mio bravo bagno. La moglie del sindaco ha fatto un gran discorrere su di me ed afferma che non c'è pezza di tela migliore in tutto il paese. Davvero che più felice di così non potrei essere!"
      La tela fu portata in casa e capitò sotto le forbici. E taglia, e lacera, e buca e ribuca con gli aghi, (così andò, nè fu certo un piacere!) della tela furono fatti dodici capi di biancheria - di quegli oggetti, di cui non si dice volentieri il nome in conversazione, ma di cui nessuno fa senza; - e ne furono fatti proprio dodici.
      Oh, ora finalmente son divenuto qualche cosa! Era questo il mio destino. Sì, ed è un destino benedetto. Ora servo a qualche cosa, sono di qualche utilità nel mondo: e così bisogna far tutti, perchè in ciò consiste la vera gloria. Siamo divenuti, è vero, dodici pezzi; ma tutti eguali, però, e siamo tutt'uno poi che siamo una dozzina. Ah! che gioia!
      Passarono gli anni, e alla fine non ne poterono più.
      Una volta o l'altra, già, bisogna fare una fine!
      - disse ciascun pezzo: "Avrei voluto resistere ancora un poco, ma non si deve pretendere l'impossibile!" E allora furono stracciati in cenci e brandelli, e credettero, naturalmente, che fosse proprio finita per loro, perchè furono sminuzzati, tritati, macerati, bolliti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345