Si potevan leggere ancora molte scritte in caratteri antichi, con interi versi. Sopra ogni finestra, sull'architrave, era scolpito un mascherone, e tutti d'accordo questi mascheroni facevan certi versacci... Il piano superiore sporgeva assai più innanzi del pianterreno; e sotto al tetto c'era una grondaia di piombo con un drago. Ma l'acqua piovana, che avrebbe dovuto uscire dalla bocca, usciva in vece dal ventre del drago, perchè nella doccia c'era un buco.
Tutte le altre case di quella strada erano ancora nuove e linde, con grandi cristalli e muraglie intonacate di fresco. Si vedeva subito che non volevano avere a che fare con quella vecchia casa. Forse, tra loro, avranno pensato: "Per quanto tempo ancora dovremo vederci dinanzi quella vecchia topaia? Dà scandalo a tutta la contrada! Il terrazzo, poi, sporge tanto, che impedisce di vedere dalle nostre finestre quello che accade in fondo alla via. La gradinata è larga come quella di un castello, e così ripida, che par che meni in cima ad un campanile. Le inferriate sembrano i cancelli di una tomba di famiglia, ed hanno persino le borchie d'ottone. Che caricatura!"
Proprio di contro ad essa, stavano alcune casette, più nuove e più linde delle altre, che la pensavano anch'esse così; ma ad una delle finestre era affacciato un ragazzino, bianco, rosso e paffuto, con due occhioni vivi e scintillanti, al quale, anzi, la vecchia casa piaceva più delle altre, tanto alla luce del sole, quanto se la imbiancava la luna. E mentre guardava giù, ai muri, dai quali l'intonaco era caduto, si divertiva ad immaginare l'aspetto che doveva avere la contrada in antico, con i balconi sporgenti, e le gradinate, e i frontoni aguzzi: e gli pareva di vedere i soldati con le alabarde, e le docce delle grondaie che andassero in giro per la città, sotto forma di grifi e di dragoni.
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