Era una casa che metteva conto di starla a guardare; ed in essa viveva un vecchio signore, il quale portava ancora i calzoni al ginocchio, come usava una volta, la giubba coi bottoni di ottone, e una parrucca, che si vedeva subito ch'era una parrucca. Ogni mattina un vecchio andava da lui, a ripulire le stanze ed a fare i servizii. Del resto, il signore dai calzoni corti viveva solo soletto nella vecchia casa. Tal volta, si affacciava ad una finestra e guardava fuori; e il ragazzino lo salutava del capo, e il vecchio signore salutava il ragazzino; e così fecero conoscenza e divennero amici, sebbene non si fossero mai detti una parola. Ma di parole non c'è sempre bisogno.
Un giorno il ragazzino sentì dire: "Con tutti i suoi danari, quel povero vecchio qui di contro deve sentirsi ben solo!..."
La domenica dopo, il fanciullo prese un pezzo di carta, preparò un involtino, e andò all'uscio della casa antica; e quando vide passare il vecchio che faceva i servizii al signore: - "Sentite," - gli disse: "vorreste portare questo involto al vecchio signore che sta di contro a noi? Io ho due soldatini di stagno: ne ho messo uno qui dentro, e voglio darlo a lui, perchè dicono che deve sentirsi tanto solo!"
Il domestico parve molto contento; disse: "Sarà servito!" - e portò il soldatino nella vecchia casa. Più tardi, venne con un'ambasciata, domandando se il signorino non fosse disposto ad andare a far visita al suo padrone. I genitori diedero il permesso, e fu così che il ragazzo capitò per la prima volta nella vecchia casa.
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