Pagina (254/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. Almeno, così pareva a vederli. Ed il pendolo del grande orologio continuava a fare tic-tac, e le sfere giravano, e tutto quello che era nella stanza diveniva ancora più vecchio, sempre più vecchio; ma nessuno vi poneva mente.
      Dicono a casa mia,
      - fece il ragazzino, "ch'ella deve sentirsi terribilmente solo."
      Oh,
      - rispose il signore, "i vecchi pensieri vengono a farmi visita, con tutto il corteo che portano con sè; ed ora, poi, che ci vieni tu, starò anche meglio."
      Prese da uno scaffale un libro di figure. Ah se ce n'erano, lì dentro, di belle cose da vedere! Lunghi cortei di magnifiche carrozze, come ai nostri giorni non se ne vedono più, soldati in divisa che somigliano ai fanti delle carte da gioco, e borghesi con bandiere spiegate... Sulla bandiera dei sarti erano raffigurate le forbici tenute da due leoni, e su quella dei calzolai non c'era uno stivale, ma un'aquila, e due teste per giunta; perchè i calzolai vogliono tutto sistemato per modo, da poter dire: Eccone un paio! - Ah, che libro era quello! E il vecchio signore andò in un'altra stanza a prendere certa marmellata, e mele e noci... Si stava proprio d'incanto in quella vecchia casa!
      Ma io non posso durarci!
      esclamò a un tratto il soldatino di stagno, che stava sul cassettone: "È tale una solitudine, tale una monotonia, qui!... Quand'uno è abituato alla vita di famiglia, non può più adattarsi a questo silenzio. Io non posso resisterci. La giornata è sin troppo lunga, ma la sera, poi, non termina mai! Qui non è come nella vostra casa di contro, dove la tua mamma e il tuo babbo parlano sempre insieme, in pace e in allegria, e tu e tutti voi altri, cari ragazzi, fate un chiasso benedetto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Eccone