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      La neve era penetrata a livellare gli intagli e le sculture, aveva coperto le inscrizioni, ed anche sulla gradinata era alta alta, come se la casa non fosse più abitata. E, in realtà, nella casa non c'era più alcuno, perchè il vecchio signore era morto.
      La sera, un carro si fermò dinanzi al portone, e il pover'uomo ci fu messo dentro, chiuso in una cassa lunga e stretta: doveva andare a riposare nella tomba della famiglia, in campagna. Così fu portato via; ma nessuno lo accompagnò nell'ultimo viaggio, perchè tutti i suoi amici erano morti. Soltanto il fanciullo mandò un bacio con la manina al feretro, mentre il carro funebre si allontanava.
      Pochi giorni dopo, ci fu un'asta nella vecchia casa; e dalla sua finestra il fanciullo vide portar via gli antichi guerrieri e le dame, ed i vasi da fiori con gli orecchi d'asino, e i seggioloni, e le grandi credenze. Un oggetto fu portato qua, un altro là. Il ritratto di lei fu ricomprato dal rigattiere, e tornò nella bottega, dove rimase appeso: nessuno conosceva più la signora, nè si curava di averne il ritratto.
      In primavera, anche la casa fu demolita, perchè la gente diceva ch'era una vecchia topaia. Dalla strada si vedeva per entro allo squarcio, sino alla stanza dalle pareti di cuoio istoriato. De' cuoi strappati e lacerati rimaneva ancora alle pareti qualche lembo, e la verzura dell'altana pendeva abbandonata sopra i mascheroni degli architravi, che minacciavano rovina. Poi, dov'era la vecchia casa non si vide più che una spiazzata.
      Così va bene!


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345