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      Quel profumo destò il soldatino, sì che gli parve di riaversi da un lungo svenimento.
      Lasciami vedere!
      - disse il marito; e sorrise, e scosse il capo: "Mi pare impossibile che sia quello; e pure mi rammenta una certa storia, di un soldatino di stagno, quand'ero bambinetto..."
      E raccontò della vecchia casa e del vecchio signore, e del soldatino che aveva mandato per compagnia al pover'uomo perchè non si sentisse più tanto solo... Al pensiero della vecchia casa e del vecchio signore, la sposina s'intenerì.
      Può darsi, dopo tutto, che il soldatino siaquello: chi sa?
      - disse: "Lo conserverò io, e mi rammenterà tutto ciò che mi hai raccontato. Ma devi farmi vedere la tomba del vecchio signore."
      Non so dove sia,
      - rispose il marito, "e nessuno lo sa. Tutti i suoi amici erano morti, e nessuno ebbe cura della sua tomba. Io, allora, ero tanto bambino..."
      Ah, che solitudine terribile dev'essere stata quella!
      - esclamò la signora.
      Oh, sì, proprio terribile!
      - disse il soldatino: "Ma non essere dimenticati è una gioia grande!"
      Grande!
      - ripetè una voce lì accanto.
      Nessuno, però, all'infuori del soldatino, si avvide che la voce veniva da un lembo dell'antica tappezzeria di cuoio, che aveva perduto ora ogni traccia di doratura. Sembrava un mucchietto di terra bagnata; e pure aveva la sua idea, e volle esprimerla:
     
      Se va la doratura,
      Resta il cuoio, e quello dura!
     
      Ma il soldatino di stagno non gli diede retta.
     
      CINQUE IN UN BACCELLO
     
      C'erano una volta cinque piselli nello stesso baccello: erano tutti verdi, il baccello era verde, e perciò credevano che tutto il mondo fosse verde.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345