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      Già! Hai ragione! Quello che si slanciò in capo al mondo, gridando: "Mi segua chi può!" - andò a cadere nella grondaia del tetto e trovò la sua fine nel gozzo di un piccione, dove rimase come Giona in corpo alla balena; e i due pigri, che volevano andar a dormire, fecero per l'appunto altrettanta carriera, perchè furono mangiati dai piccioni, e così almeno riuscirono utili a qualcuno. Il quarto, poi, quello che voleva arrivare sino al sole... andò a finire nella fogna, e rimase nell'acqua sudicia per giorni e giorni, e gonfiò spaventosamente.
      Come cresco! Ora son proprio bello grasso!
      - diceva il pisello: "Finirò per iscoppiare, e più di così, direi, nessun pisello di questo mondo può fare, nè ha fatto mai! Ah, di cinque che eravamo nello stesso baccello, son io quello che ha fatto più splendida carriera."
      E la fogna gli dava ragione.
      Ma, presso la finestra della soffitta, una fanciulla dagli occhi lucenti, col roseo colore della salute sulle guance, parava con le manine diafane il suo bel fiore di pisello, e ringraziava il Signore di averglielo mandato.
      A me,
      - disse la fogna, "piace più il mio."
     
      IL FOLLETTO SERRALOCCHI
     
      Nessuno al mondo sa tante novelle quante ne sa Serralocchi. Quello sì, ne sa di belle! E come le racconta!
      Verso sera, quando i bambini sono ancora seduti a tavola, composti, o pure quieti quieti sui loro panchettini, capita Serralocchi. Sale la scala senza far rumore, perchè ha le scarpe di feltro; apre la porta pian pianino... e sssst! Spruzza negli occhi dei bambini un po' di latte dolce: - oh, uno spruzzettino appena, ma quanto basta perchè non possano più tener gli occhi aperti.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Giona Serralocchi Serralocchi