E Hjahnar si trovò improvvisamente sulla tolda della magnifica nave, vestito coi panni della domenica. Il tempo si fece subito bello: salparono per le vie della città, svoltarono all'angolo della cattedrale... e finalmente si trovarono nel mare aperto. Avanti avanti... Perdettero di vista la terra, e raggiunsero un branco di cicogne, che venivano anch'esse dal paese di Hjalmar e viaggiavano verso i paesi caldi: le cicogne volavano tutte in fila, una dietro l'altra, ed eccole già lontane lontane! Una, però, era così stanca che quasi le ali non la reggevano più; era l'ultima l'ultima della fila: ben presto rimase a dietro di un buon tratto, e alla fine cadde, ad ali aperte, sempre più giù, sempre più giù: scosse le penne altre due o tre volte, ma non servì. Oramai, toccava con le zampe il sartiame del bastimento: scivolò giù lungo una vela, e pum! - cadde sulla tolda.
Il cameriere delle cabine la prese e la mise nella stia con i polli, le anitre e i tacchini. La povera cicogna si trovava imbarazzatissima in quella compagnia.
Ma guarda che tipo!
- dicevano i polli.
Il tacchino si gonfiò tutto, più che potè, e domandò alla cicogna chi fosse; le anitre camminarono all'indietro, dicendo tra loro: "Qua qua ci ha da capitare! qua qua!"
La cicogna raccontò loro dell'Africa infocata, e delle piramidi, e dello struzzo che corre il deserto come un cavallo selvaggio; ma le anitre non capivano nulla di tutto ciò, e si dicevano l'una all'altra:
Siamo o no tutte d'accordo che è una testa vuota?
Ah, sì, sì! È una testa vuota, proprio!
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