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      È venuto ad invitarti a nozze. Questa notte due topini sposano. Abitano sotto il pavimento della dispensa di casa tua. Si dice che sieno alloggi molto ricercati quelli.
      Ma come potrò passare per il buchino che mena alla casa dei topi, sotto il pavimento?
      - domandò Hjalmar.
      Per questo, lascia fare a me!
      - disse Serralocchi: "Ti farò diventar piccino."
      Toccò Hjalmar con il solito spruzzetto magico, e il fanciullo cominciò a restringersi, a rattrappirsi sin che divenne lungo un dito appena, più tosto meno che più.
      Ora, ti puoi far prestare la divisa di un soldatino di stagno: credo che ti andrà benissimo, e la divisa fa sempre buon effetto in società.
      Sì, certo!
      - disse Hjalmar.
      E in un baleno fu vestito come il più azzimato soldato di stagno.
      Se la signoria vostra degnasse prender posto nel ditale della sua signora mamma, io avrei l'onore di tirarla,
      - disse il topo.
      Oh, che dice mai? Vuol prendersi tanto disturbo?
      - esclamò Hjalmar.
      E così andarono in carrozza alla festa di nozze. Prima arrivarono in un lungo andito, sotto all'assito, ch'era alto appena tanto da passarci nel ditalino-carrozza; e tutto l'andito era rischiarato da pezzi di legno imporrito.
      Non è delizioso questo profumo?
      - disse il topolino che li tirava: "Tutta la strada fu passata con cotenne e lardo: nè conosco davvero profumo più squisito."
      Giunsero nella gran sala delle cerimonie. A sinistra, stavano tutte le topine, e sussurravano tra loro e sogghignavano, come se si prendessero beffe l'una dell'altra; a destra, stavano tutti i signori topini, arricciandosi i baffi con le zampe davanti; e nel mezzo della sala, dentro ad una nicchia scavata in una crosta di formaggio, si vedevano seduti gli sposi, che si baciavano allegramente dinanzi a tutti, senza un riguardo al mondo; perchè questa era la festa della scritta, ed il matrimonio doveva seguire immediatamente.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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