Rimpetto al vecchio monastero, però, è il luogo più profondo, che si chiama il Gorgo della Campana, e lì abita l'antico Spirito delle acque, "l'Uomo del fiume.". Lo Spirito dorme durante il giorno, mentre il sole brilla sulle acque, ma si mostra nelle notti stellate, al lume della luna. È molto molto vecchio: la nonna dice che ne ha sentito parlare (immagina tu quanti anni or sono!) dalla sua nonna: dicono che meni una vita solitaria, e che non abbia alcuno con cui conversare, all'infuori del vecchio campanone della chiesa. Un tempo la campana pendeva dal campanile: ma ora del campanile non rimane più traccia, e nemmeno della chiesa, ch'era detta di Sant'Albano.
Din don, din don!
- faceva la campana, quando la torre sorgeva ancora là; ed una sera, mentre il sole tramontava, e la campana s'era data lo slancio più forte, ecco che la corda si ruppe, ed essa venne giù volando per l'aria, col lucido bronzo che scintillava nella luce rossa del tramonto.
Din dan do, din dan do! A letto, a letto vo!
- cantava la campana, e volò giù nel fiume, dov'è più profondo; ed ecco perchè il luogo si chiama il Gorgo della Campana. Ma non trovò riposo nè sonno. Giù, nella dimora dell'Uomo del fiume, essa suona e chiama, così che i rintocchi tal volta arrivano a traverso alle acque, sino alla superficie; e molti vogliono che quei rintocchi presagiscano la morte di alcuno; ma non è vero. Non significano altro, se non che la campana sta parlando con l'Uomo del fiume, il quale ora non è più solo.
E che cosa va raccontando la campana?
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