Una sera, stava seduto nel suo studio, quando udì picchiare discretamente all'uscio. "Avanti!" - disse; ma nessuno entrò. Allora andò egli stesso ad aprire, e si trovò dinanzi un uomo così magro, così magro e sottile, che a vederlo ci si sentiva quasi a disagio. Era, del resto, un uomo vestito molto elegantemente, e sembrava una persona per bene.
A chi ho l'onore di parlare?
- domandò lo scienziato.
Ah!
- esclamò il visitatore: "Me lo immaginavo che non mi avrebbe riconosciuto! Mi son fatto un po' troppo materiale: sono così ingrassato, che son persino in carne, e vesto panni. Scommetto che ella non avrebbe mai immaginato di avermi a vedere in queste condizioni. Non riconosce la sua vecchia ombra? Ella non pensava di certo che avessi a tornare! Gi affari mi sono andati abbastanza bene, da che ci siamo lasciati. Mi son fatto ricco, in molti sensi; e se volessi comprare la mia libertà, oramai potrei darmi anche questo lusso!"
E fece tintinnare un mazzetto di ciondoli preziosi che aveva all'orologio, e passò le dita, con una cert'aria di noncuranza, nella pesante catena d'oro che portava al collo. Magnifici anelli gemmati gli scintillavano alle dita. E non è a dire che fosse roba falsa!
Davvero che non mi raccapezzo!
- esclamò lo scienziato: "Ma che significa tutto ciò?"
A dir vero, è cosa abbastanza fuor del comune, - disse l'ombra:
ma del resto nemmen lei è il primo capitato! Com'ella ben sa, ho seguìto a passo a passo le sue orme, da bambino in su. Appena mi parve di avere bastante esperienza, da poter fare da me la mia strada nel mondo, me ne andai.
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