Pagina (297/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non v'era lume; una semioscurità regnava là dentro; ma tutte le porte di una lunga fila di stanze e di sale erano spalancate, e là ce n'era, sì, luce! La gran luce mi avrebbe annientato, anzi, se avessi osato penetrare sin dove stava la Vergine. Ma io andai cauto: guadagnai tempo - e così bisogna far sempre del resto..."
      E che cos'hai veduto?
      - domandò lo scienziato.
      Ho veduto tutto, e le dirò tutto; ma... Non è questione di orgoglio da parte mia, la prego di crederlo; però, quale uomo libero, e con le cognizioni che posseggo, per non parlare della mia nuova posizione e del mio vistoso patrimonio, desidererei ch'ella mi desse del lei.
      Le domando perdono!
      - disse subito l'uomo dotto: "Il tu è una vecchia abitudine, e le vecchie abitudini sono difficili da smettere. Ha tutte le ragioni, e farò di ricordarmene. Ma mi dica, la prego, tutto quello che ha veduto."
      Tutto!
      - disse l'ombra: "Perchè tutto ho veduto, e so tutto."
      Com'erano quelle stanze più interne?
      - domandò lo scienziato: "Come la verde foresta, fresca e silenziosa? O come un sacro tempio? O si provava forse in quelle sale l'impressione d'essere su di un'alta montagna e di avere sul capo il cielo stellato?"
      C'era tutto là dentro!
      - disse l'ombra. "Io veramente non entrai proprio sin dentro. Rimasi nella penombra, ma avevo un ottimo posto, e vidi tutto e so tutto, poi che sono stato alla corte della Regina Poesia, nel vestibolo."
      Ma che cosa ha ella veduto? Forse che tutti gli antichi Dei pagani passeggiavano per le sale? E gli antichi Eroi combattevano forse là dentro?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Vergine Regina Poesia Eroi