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      E i più bei bambini rosei e paffuti giocavano e raccontavano i loro sogni?
      Le dico che ci sono stato, e quindi ella deve convincersi che ho veduto tutto quanto c'era da vedere. Se ci fosse andato lei, non sarebbe rimasto un uomo come gli altri; ma io in vece mi feci uomo appunto là dentro, ed imparai a comprendere la mia intima essenza e la parentela che hanno le ombre con la Poesia. Sì, quando stavo con lei, non pensavo a queste cose; ma ella sa che, quando il sole sorge o tramonta, io divento meravigliosamente grande. Al chiaro di luna, faccio quasi più buona figura di lei. Allora io non intendeva la mia intima essenza; nel regno della Poesia essa mi fu rivelata. E così mi feci uomo, ed uscii di là maturo. Ma ella non era più nei paesi caldi, e, fatto uomo, io mi vergognava di andare in giro nello stato in cui mi trovava: avevo bisogno di vestiti, di scarpe, di tutta quella vernice da cui si conosce l'uomo. Mi nascosi: sì, a lei posso confidare il secreto, senza tema che me lo metta in un libro. Mi nascosi sotto le gonne della donna che vende i pasticcini: la donna nemmeno sospettò di avermi così protetto. Non ne uscii che la sera: corsi le strade al lume della luna; mi stirai, su su alto, lungo il muro, e ciò mi sgranchì piacevolmente la schiena. Corsi su e giù, guardai dentro nelle case, affacciandomi alle più alte finestre, spiai per entro ai comignoli e giù dai tetti, dove nessuno poteva vedere, e vidi ciò che nessuno vedere doveva. In complesso, questo nostro è un brutto mondo: non vorrei davvero esser uomo, se il poter dire:


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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