Sarei felicissimo di avere la sua compagnia, e pagherei le spese per tutti e due."
Questa passa tutti i confini!
- esclamò l'uomo dotto.
Eh, le cose son come si prendono!
- rispose pacatamente l'ombra. "Ma un viaggio le farebbe molto bene, e la rimetterebbe in forze. Vuol essere la mia ombra? A questo modo, il viaggio non le costerà un soldo."
Ah in verità che è troppo!
- esclamò lo scienziato.
Ma è il modo in cui vanno le faccende di questo mondo,
- disse l'ombra, "e non sarà lei che le muterà!" E se ne andò.
Lo scienziato non ebbe punto fortuna.. Dolori e guai lo perseguitavano, e quello che diceva del bello, del buono e del vero era tanto poco apprezzato dalla maggioranza quanto sarebbe stata una rosa da un vitellino di latte. Alla fine ammalò gravemente.
Sei proprio ridotto l'ombra di quel che eri!
- gli dicevano gli amici; ed a quelle parole un brivido lo prendeva, perch'egli vi annetteva un significato particolare.
Dovrebbe andare in luoghi di bagni,
- gli disse l'ombra, ch'era venuta a fargli visita: "Non c'è altro mezzo di cura per lei. La prenderò con me in memoria dell'antica nostra amicizia. Pagherò le spese del viaggio, ed ella in cambio ne farà una relazione, e s'ingegnerà a rendermi il tempo meno noioso. Voglio andar anch'io a far la cura delle acque. La barba non mi cresce come dovrebbe, ed anche questa è una specie di malattia, poi che una barba bisogna pure che l'abbia. Sia dunque ragionevole, ed accetti la mia offerta: viaggeremo come camerati."
E si misero in viaggio. Ora l'ombra faceva da padrone, e il padrone da ombra: andavano insieme in carrozza, a cavallo, camminavano l'uno dietro o a lato dell'altro, a seconda della posizione del sole.
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