Veniva poi mamma Agostina, venditrice di frutta all'ingrosso, proprietaria di una grande quantità di valli da pesca, e coltivatrice di vasti terreni. Aveva una crinolina molto rigonfia, era grassa e accaldata; sapeva lavorare con le sue mani, e portava ella stessa il mezzovino nei campi ai lavoratori.
Ti guadagnerai il pane col sudore della fronte,
- diceva: "È scritto nel Libro. E soltanto dopo vengono le gite, le scampagnate, i balli, i giochi nei boschi e le feste del messidoro."
È una brava massaia mamma Agostina.
Dopo di lei, scese dalla diligenza un pittore, il grande colorista Prof. Settembre. Tutta la foresta lo conosce! Le foglie mutano colore, - e con che magnificenza! - al solo suo cenno: ben presto il bosco splenderà di rosso acceso, di giallo, di bruno dorato. Il maestro zufola come un merlo, lavora spedito, e intreccia i verdi viticci del lupolo intorno al suo boccale di birra. Così ornato, il boccale ha un bellissimo aspetto, ed in verità il Prof. Settembre ha per l'ornamentazione un gusto squisito. Era arrivato con i suoi tubetti di colore, che formavano tutto il suo bagaglio.
Lo seguiva un signore di campagna, uno che non si occupa se non di seminare, di arare e di dissodare, ed ha la passione dei cavalli e della caccia. Il conte Ottobre aveva con sè il cane ed il fucile, e la carniera piena di noci, che facevano un rumorino secco quando camminava. Tra suoi innumerevoli bagagli, aveva persino un aratro di fabbrica inglese; e non parlava che di agricoltura, ma a mala pena si sentiva quel che diceva, per la gran tosse e le rumorose soffiate di naso del suo vicino.
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