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      In quest'ultimo caso, potevano far di lui qualunque cosa; ma il dubbio se nella nuova vita ricorderebbe o no di essere stato un lampione, sulla pubblica via, lo torturava crudelmente. Checchè avvenisse, questo, in tanto, era certo: che sarebbe separato per sempre dal guardiano e dalla moglie di lui, con i quali era abituato oramai a considerarsi come di famiglia. Il fanale era stato acceso la prima volta per l'appunto la prima sera che il guardiano era entrato in carica. Ah, ne era passato, del tempo, da quand'erano divenuti lampione e lampionaio! La moglie, allora, era un po' orgogliosetta: soltanto la sera, passando, degnava il fanale d'un'occhiata; il giorno, mai. Ma ora, in questi ultimi anni, in cui s'eran fatti vecchi tutti e tre, il lampione, il lampionaio e la moglie, ella ne aveva preso cura molte volte, l'aveva ripulito, ci aveva messo l'olio. I due vecchi erano brava gente, scrupolosamente onesta; non avevano mai defraudato il lucignolo d'una sola goccia dell'olio che gli spettava.
      Era dunque l'ultima notte che il fanale passava nella via, e domani doveva comparire alla Camera di Consiglio: due preoccupazioni, queste, e nere tutt'e due. Non c'è da stupire se non mandava una luce tanto viva! Ma molti altri pensieri gli si affacciavano. Su quanti e quanti avvenimenti non aveva gettato luce! Forse, il Sindaco e tutti i Consiglieri presi insieme non ne sapevano quanto lui! Ma si guardava bene dall'esprimere un tal pensiero, perch'era un buon fanale onesto, che non avrebbe offeso volontariamente nessuno al mondo - e tanto meno l'autorità costituita.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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