Se il cavallo della morte trottava su tre zampe intorno ad una casa, era segno che lā dentro uno doveva morire. Antiche superstizioni, cui nessuno crede pių, nemmeno in Danimarca: ma l'Andersen si compiaceva di tramandarne il ricordo, poetico o grottesco; e nella sua ironia č sempre un senso di tenerezza indulgente per le vecchie fole del suo paese.
(19) Salmi, CXXXIX, 8-9.
(20) Nell'originale: "Börnene gik af Skole og Skolemesteren var den sidste" (H. C. Andersens Eventry og Historier, Kjöbenhavn, C. A. Reitzels Forlag, 1887, vol. I, pag. 398). Le mamme danesi dicono che le faville rappresentano i bambini che escono di scuola, e l'ultima di tutte č il maestro. Ma le nostre popolari "monachine" furono consacrate dai graziosi versi di Enrico Panzacchi.
(21) Allude a "Peter Schlemith" il romanzo d'un uomo che corre dietro alla propria ombra, pubblicato nel 1814 da L. C. Chamisso, poeta e naturalista tedesco (1781-1838).
(22) A Kjöge, piccola cittā sulla baia dello stesso nome, l'esercito danese fu battuto dagli Inglesi (1809). Quando fanno per sollevar da terra i bambini, mettendo loro le due mani aperte ai lati del capo, le mamme danesi dicono: "Che fan vedere ai piccoli le galline di Kjöge".
(23) Prästoe č cittā ancora pių piccola di Kjöge. Poco discosto č la terra di Nysoe, dove Bertel Thorvaldsen (1770-1844) abitō negli ultimi anni, presso il Barone Stampe, mentre lavorava alle magnifiche sculture per la cattedrale di Copenaghen, inaugurate nel 1839. Il Thorvaldsen fu uno dei pių grandi scultori che sieno mai stati al mondo.
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