Lo re, temenno e tremanno, sųbito se mise sotto la tavola. La reina parao la mano. Lo fierro coize quattro deta, le quale sųbito caddero in terra. La cosa era nova. Lo romore granne. Li donzielli, li quali servivano, colle cortella da servire occisero Feliciano. Puoi curzero sopra lo figlio e sė·llo occisero. Patre e figlio morėo in uno ponto per la lengua de Elisabetta. La reina ne perdėo mesa mano.
Cap. XI
Della sconfitta de Spagna e della toita della Zinzera e dello assedio de Iubaltare.
MCCC[...] anni Domini currevano, de mese de [...], quanno fu fatta la granne e orribile vattaglia infra Cristiani e Saracini. Duce Deo Cristiani fuoro vincitori. Saracini fuoro sconfitti in Spagna in uno campo lo quale se dice Cornacervina, nello terreno della citate de Sibilia, dove moriero sessanta milia Mori. La quale novitate fu per questa via. Uno nobile e glorioso re fu in Spagna. A nostri dėi megliore non fu. Abbe nome donno Alfonzo, figlio dello re Duranno re de Castelle. Questo re Alfonzo fu moito vittorioso. Continuamente resse la frontiera contra delli Saracini. In una rotta sconfisse uno grannissimo duca de Saracini, lo quale avea nome Picazzo, e sė·llo prese per la perzona. Questo Picazzo avea uno uocchio. Non pių consideranno lo re Alfonso la nobilitate e·lla potenzia de Picazzo, deliverao de perdonarli la vita, se voleva recipere lo battesimo e prennere soa figlia per moglie. Le cose fuoro promesse e venivano ad effetto. Quanno Picazzo venne alla fonte dello battesimo, fu pentuto.
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