Donne li convenne, levato campo, morire nello tiempo della granne mortalitate in Sibilia, la citate regale. Questo re donno Alfonzo fu lo più nobile, lo più glorioso, più iusto, più pietoso re che mai fusse in Spagna. Sempre mai Spagnuoli lo piagneraco. Onne vertute abbe. Non abbe defetto alcuno. Una sola cosa abbe reprensibile, ca esso non amava la soa reina, né con essa voleva stare, benché uno figlio ne abbe. Anche teneva una soa badascia - donna Leonora aveva nome - la quale amava sopra tutte cose, la quale era sio confuorto, della quale avea figlioli e figlie. Senza essa non poteva stare. Per moite voite lo papa sì·llo ammonìo e sì·llo scommunicao. Voleva che questa soa badascia, donna Leonora, iettasse via. E·llo re per la epistola li respuse doicemente, anche per una ambasciata, e disse: «Santo patre, se piace a voi che io mora e non viva più, io lasso stare; tutta fiata che io staiessi senza essa io non pòtera vivere». Così lo santo patre non lo molestava. Non voleva che soa vita fine breve avessi. Io demorava nella citate de Bologna allo Studio e imprenneva lo quarto della fisica, quanno odìo questa novella contare nella stazzone dello rettore de medicina da uno delli bidielli.
Cap. XII
Como fu cacciato de Fiorenza lo duca de Atena, e como morìo
papa Benedetto e fu creato papa Chimento.
Anni Domini MCCCXLII, uno fulguro nello campanile de Santo Pietro Maiure de Roma deo e arze tutto lo cucurullo. Fu nell'ora de vespero, quanno li calonici in coro cantavano lo offizio.
| |
Sibilia Alfonzo Spagna Spagnuoli Leonora Leonora Bologna Studio Como Fiorenza Atena Benedetto Chimento Domini Santo Pietro Maiure Roma Santo
|